In questo periodo di angoscia, Scaglia Bianca si unisce ai molti che hanno scelto di reagire riempiendo di bellezza i nostri account social. E, quando si parla di bellezza, cosa può venirci in mente?
Il marmo, naturalmente!
Il marmo, la pietra su cui mani sapienti hanno saputo scolpire e rendere immortali le immagini della bellezza che ciascuno di noi porta con sé nel proprio intimo. Il marmo, di cui la gente di Carrara è fiera ma che è un patrimonio universale, poiché in ogni blocco e in ogni statua è racchiusa l’eredità secolare del lavoro, dell’arte e della cultura italiana.
Il marmo. Pensate alla durezza ma allo stesso tempo alla duttilità del materiale, e a come l’arte di Michelangelo Buonarroti – nostro concittadino “adottivo”, visto il suo rapporto intimo con la città – ha saputo trasformarlo in questa immagine carica di dolore e di dolcezza: La Pietà.
Il dolore della perdita (un tema che, purtroppo, è tragicamente attuale) grazie all’arte viene sublimato in un compianto silenzioso, delicato ed eterno. Il Sacro parla all’Uomo, e l’Uomo si rivolge al Sacro omaggiandolo con ciò che di più bello sa produrre. Ancora oggi ammiriamo quasi increduli le forme lisce della pelle, il panneggio leggero e vivace dell’abito di Maria, l’espressività straordinaria della pietra.
Ancora oggi, il marmo e le sue suggestioni stimolano la creatività dei grandi Artisti. Nel 2014, lo scultore britannico Tony Cragg ha scolpito, su commissione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Paradosso. Una scultura in marmo bianco da tre tonnellate e mezzo, ispirata alla celebre Madonnina del Duomo.
Tony Cragg, Paradosso, 2014, via Artribune.com
Nella sua forma indeterminata e, appunto, paradossale, l’opera di Cragg ci pone davanti a un altro tema connesso al Sacro: quello dell’inconoscibilità, del Mistero e della Fede che dietro le forme mutevoli e, appunto, “paradossali” della realtà si celi una sola verità, anche se forse la risposta a questo enigma non la conosceremo mai.
L’arte, d’altronde, raramente ci dà delle risposte, non è mai comoda. Ci spinge invece a farci sempre più domande, a cercare, a guardare dentro di noi e oltre di noi. È grazie a questa ricerca continua che nel marmo (e, soprattutto, in quell’eccellenza del marmo che ancora oggi costituisce l’orgoglio di Carrara) sono stati scolpiti i grandi simboli della nostra cultura, e quindi di ciascuno di noi, cittadini toscani, italiani e occidentali.
Anche (anzi, soprattutto) in un periodo buio, non dimentichiamoci la bellezza che ci ha reso quelli che siamo.
La Bellezza ci salverà, sempre. Noi ne siamo certi.